È nato… E poi? È nato anche un papà!
Alcuni commenti di questi giorni alla mia pagina Facebook, mi hanno fatto ripensare a come ci si sente appena diventati genitori. Già con il secondo è stato diverso, almeno all’inizio è sembrato più semplice perché sapevo cosa avrei dovuto fare. Con la prima bimba invece è stato molto più difficile. È stato bellissimo averla tra le braccia dopo una lunga attesa e un lunghissimo travaglio😍, ma da quel momento non è nata solo una bimba, sono nata anch’io come mamma ed è stato un imparare continuo e un crescere assieme. Nello stesso momento in cui siamo nate noi, è nato anche un papà. Solo che il ruolo dei papà è sempre un po’ più difficile e ci vuole un po’ di tempo perché capiscano effettivamente di essere una parte importante di questa nuova famiglia.
Finché siamo in ospedale, siamo ancora un po’ in una specie di limbo. Abbiamo un bimbo tra le braccia che dorme o piange e non sappiamo ancora capire di cosa ha bisogno. Andrà cambiato? Avrà fame? Freddo? Caldo? Avremo sto benedetto colostro? E il latte? Perché non è ancora arrivato il latte? E se non arrivasse? Non importa quanti corsi preparto abbiamo frequentato, quando avremo il nostro bimbo tra le braccia sarà più facile di quanto abbiamo immaginato, ma allo stesso tempo sarà difficilissimo. La condizione di mamma a volte è un po’ sinonimo di condizione di ansia permanente 😅 ! Soprattutto perché quasi nessuno ci rassicurerà all’inizio… Anzi di solito tutti, cercando di aiutare, ci faranno venire tutte le ansie possibili: la suocera dirà che forse piange perché lo vesti troppo; la zia che piange perché hai mangiato qualcosa di sbagliato e così via! Questa confusione poi per me è stata ingigantita dal fatto che neanche i primi giorni la mia bimba dormiva… Anche se a volte anche bimbi troppo sonnolenti fanno preoccupare perché si attaccano poco al seno e crescono poco. In tutto questo turbinio di eventi ci si scorda un po’ del papà che in molti ospedali è il primo a prendere in braccio questo esserino minuscolo e lo fa con un certo timore e spavento. I papà vivono la nascita spesso come spettatori, coinvolti, cercano di dare sostegno alla mamma e capita anche che ci stupiscano, però poi si sentono un po’ esclusi dalla diade mamma-bimbo.
Quando arriviamo a casa dobbiamo capire come sarà la nuova vita a tre. A volte si hanno fastidi e dolori per i punti… Col primo parto non mi potevo sedere per giorni e giorni . Per non parlare delle “leggere” perdite post-parto : 40 giorni di cascate del Niagara 😱! Poi la stanchezza, il sonno perché non si dorme o si dorme poco. Imparare ad adeguarsi ai ritmi di un bimbo. Io ricordo i lamenti durante il giorno e mi chiedevo se era fame oppure fastidio per qualcosa… Poi si tranquillizzava stando sempre attaccata e avevo paura il latte non fosse sufficiente. Ma vedevo che cresceva per cui continuavo ad assecondarla e stavo con lei attaccata praticamente 24 ore al giorno.. La fascia non la conoscevo ancora bene e quindi ho usato le care vecchie braccia e facevo tutto con lei in braccio! Dei giorni non riuscivo neanche a mangiare, o meglio, a cucinare perché con la fame che avevo qualcosa dovevo mangiare per forza! penso di aver passato il primo mese in pigiama… poi le notti in bianco con mio marito che provava le musiche rilassanti (perfino i monaci tibetani 😂 ) per vedere se si addormentava! Ora mi vien da ridere ripensandoci, ma al momento è stata tragica! Dopo un mese ha preso un’otite e quindi antibiotici e dopo sono iniziate le super mega coliche che sono andate avanti mesi e mesi! Insomma un training intenso! Poi mi sono resa conto che più io cercavo di ascoltare tutto quello che avevo letto e sentito dire fino a quel momento : diamo orari ai bimbi, regolarità, non devi addormentarla sempre in braccio, non possono mangiare sempre altrimenti vengono le coliche, non devi mangiare certe cose ecc ecc… Più tutto peggiorava! Allora non ho più ascoltato nessuno, solo me stessa e ho cercato ovunque solo quelle informazioni che sentivo in linea con il mio istinto! L’ho tenuta attaccata quanto voleva e quando voleva ed è cresciuta benissimo nonostante fosse nata piccolissima! di giorno stava in marsupio e potevo fare tutto con lei! Di notte l’ho messa a letto con me e piano piano faceva self-service e non mi ricordavo neanche di essermi svegliata! ☺️
E mentre io cercavo di capire la mia bimba, mio marito imparava a cambiarla, ma non riusciva a calmarla, non poteva dargli il latte, si sentiva forse un po’ escluso anche se cercava di aiutarmi. Poi sentiva molto la stanchezza e il sonno, per quanto in realtà mi sembrava di fare la maggior parte della fatica😩😩 . A volte eravamo nervosi e stanchi e succedeva di arrabbiarsi senza motivo. Ora poi con due non vi dico tra il sonno e il nervosismo, dei giorni siamo elettrici! 😤 ma ora so che è tutto normale! Che ci vuole del tempo per ritrovare l’equilibrio a 4 come abbiamo dovuto trovarlo a 3 e soprattutto che ci vuole tempo perché il papà si senta effettivamente partecipe e coinvolto. Poi non guasta il ritrovare l’intimità che nei primi mesi spesso va a farsi benedire per mille fastidi e dolori che si possono avere, per gli ormoni che in allattamento non aiutano il desiderio, per la stanchezza, il sonno e le diverse priorità! Leggevo in un articolo che più dell’80% di uomini e donne dichiarano di aver avuto difficoltà nella vita di coppia e nei rapporti dopo il parto. Dal punto di vista fisico il calo degli estrogeni e l’aumento della prolattina causano una diminuzione del desiderio, ma anche dal punto di vista psicologico la mamma è coinvolta completamente dal nuovo arrivato e tralascia tutto il resto. Sembra ci siano ragioni di conservazione della specie che portano la mamma a concentrarsi sul bimbo in modo da garantirgli salute e cibo con il latte e, allo stesso tempo, un sistema per evitare gravidanze troppo ravvicinate che potrebbero portare delle maggiori difficoltà. Ma le ragioni non sono tutte legate alla mamma, anche nei papà si riscontra un calo del desiderio per mille ragioni : il sentirsi un po’ escluso o sopraffatto dal nuovo ruolo, il vedere la compagna più come mamma che come donna, la stanchezza e il sonno o la mancanza di momenti tranquilli e intimi. Tutto questo però si risolve e passa e di solito dopo un anno, un anno e mezzo, quasi per tutti si inizia a tornare ad una certa normalità o a una nuova routine. L’importante è non avere paura di parlarne col proprio compagno, di arrabbiarsi e chiarirsi e di coinvolgere i papà! A volte a noi mamme viene un po’ normale voler fare tutto.. Ci lamentiamo, ma se fa il papà non va mai bene! Bagnetto sbagliato, non sa farlo smettere di piangere, non sa consolarlo come faremmo noi e così via… Dobbiamo imparare a criticare un po’ meno (devo imparare anch’io 😣) e dare anche a loro il tempo di imparare che noi abbiamo avuto (oltre ad un coinvolgimento più diretto!) e troveranno anche loro un modo giusto di tranquillizzarli, di farli giocare e sorridere, un modo che sarà diverso dal nostro. Poi man mano che i bimbi inizieranno ad interagire di più o diranno per la prima volta “papà”, vedrete che soddisfazione nei loro occhi e tutto diventerà un po’ più semplice! Contando però che gli uomini rimangono sempre un po’ il secondo, terzo o quarto bimbo a volte (a seconda di quanti ne avete…)😂😂😂😜


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