Gemelli: allattarli si può!
Qualche giorno fa sulla mia pagina Facebook è stato chiesto se qualcuna aveva consigli o informazioni sull’allattamento di gemelli. Purtroppo io fino ad ora non ho conosciuto molte mamme di gemelli e le due che conosco non hanno allatto i propri bimbi perché sono state poco seguite da questo punto di vista e non hanno ricevuto sostegno e informazioni in merito. Come in realtà spesso succede anche a moltissime mamme di un solo bimbo, infatti, nella maggior parte degli ospedali normalmente viene dato poco spazio all’avvio dell’allattamento. Per quanto in molti si inizi a dare importanza al contatto pelle a pelle nelle prime ore di vita, poi le ostetriche spesso danno informazioni veloci e sommarie (soprattutto per mancanza di tempo da dedicare a ciascuna mamma) oppure danno addirittura consigli errati perché non correttamente formate. In generale l’ambiente ospedaliero spesso predilige l’aspetto della salute e della crescita rapida di peso, ma non si preoccupa di dare sostegno alle mamme e aiutarle nell’attacco corretto, nello stare a contatto col proprio bimbo in un ambiente tranquillo, nell’imparare a cogliere i segnali della fame molto prima del pianto ecc. Tutto questo penso sia ulteriormente acuito nel caso si abbiano dei gemelli. Infatti credo che in un primo momento l’allattamento di due bimbi debba risultare difficile (quando già lo è per uno) e molto spesso poi i gemelli nascono in anticipo per cui non sempre è possibile attaccarli subito al seno e hanno bisogno magari di cure particolari. Nonostante questo, anzi anche per questo, il latte materno è fondamentale. Se un bimbo nasce prematuro, il latte materno è molto importante per aiutarlo a crescere, per aiutare le sue difese immunitarie oltre al fatto che il latte materno è molto più digeribile di quello artificiale. Il latte materno è così importante per i bimbi nati pretermine, che la banca del latte serve principalmente a fare avere il latte materno ai bimbi prematuri.
Ho cercato quindi di raccogliere tutte le informazioni che mi sono sembrate più interessanti e che spero possano aiutare qualche mamma di gemelli. I siti in cui ho trovato le migliori informazioni sono quello della Leche League (dove ci sono anche molti racconti di mamme con gemelli che spiegano le difficoltà e le gioie del “doppio” allattamento) e quello dell’ospedale pediatrico bambino Gesù. Su entrambi si dice che allattare 2 (o 3) gemelli si può e, anzi, è consigliabile. La produzione del latte dipende soprattutto dalla richiesta, quindi con due bimbi la richiesta sarà altissima e altrettanto la produzione! Si è visto che una mamma di gemelli riesce a produrre intorno alla seconda settimana dopo il parto circa 1500 ml di latte!😱😊😊
Quali sono i benefici? ovviamente gli stessi dell’allattare un solo bimbo, ma con 2 bimbi si “raddoppiano”! Il sito del bambino Gesù fa un elenco simpatico in cui calcola anche il risparmio di tempo e denaro (anche se ritengo siano tra le ultime ragioni per allattare!):
– le contrazioni uterine determinate dalle poppate frequenti dopo il parto aiutano a ridurre più rapidamente e a far tornare più velocemente alle dimensioni normali l’utero molto dilatato dalla gravidanza gemellare
– il latte materno ricco di anticorpi è un aiuto per il sistema immunitario del neonato, questo aiuto è ancora più importante con due bimbi che si contagiano l’un l’altro e si possono ammalare più facilmente;
– il rapporto diretto con la mamma creato dall’allattamento materno facilita la relazione con entrambi i bimbi, diminuendo la possibilità di un legame maggiore con uno solo dei due;
– se la mamma riesce ad allattare contemporaneamente i bambini si avrà un risparmio di tempo rilevante: è stato calcolato un risparmio di circa 8-10 ore a settimana;
-c’è un notevole risparmio economico visto che il costo del latte artificiale è di circa 100-200€ mensili per un neonato e va raddoppiato per due.
A tutto ciò ovviamente si aggiungono le motivazioni che valgono per ogni singolo allattamento. Il latte materno è l’alimento migliore per i neonati, l’unico previsto e creato appositamente per loro. Oltre ad essere una fonte di anticorpi, di tutte le sostanze perfette necessarie alla crescita dei nostri bimbi, è un modo meraviglioso per dare rassicurazione, amore e coccole.❤️
Come fare?
Se i bimbi sono nati a termine e mamma e neonati stanno bene, l’avvio dell’allattamento non dovrebbe essere diverso da quello di un solo bimbo. Ci vorrà forse un po’ per aggiustare l’attacco e magari per trovare la posizione giusta per allattarli assieme. Ma sono difficoltà che ogni neomamma riscontra anche con un bimbo! Su più fonti consigliano di iniziare facendoli poppare uno alla volta in modo da correggere l’attacco e prendere confidenza con l’allattamento, poi di cercare di farli poppare assieme. Allattandoli assieme si ridurranno i tempi e si avrà il vantaggio della doppia stimolazione del seno che innalzerà maggiormente i livelli di prolattina e aiuterà ad aumentare più velocemente la produzione di latte. 😏Anche se ovviamente ogni mamma e bimbo avranno la propria preferenza e i consigli vanno adattati caso per caso.
Per allattarli assieme si possono mettere appoggiati su un cuscino da allattamento, in posizione a pallone da rugby oppure stesi sopra la mamma, oppure in modo tradizionale uno e l’altro a rugby. In questa immagine ci sono alcune posizioni possibili:

da www.vitadamamma.com
Come per l’allattamento di un solo bimbo, è importante iniziare subito ad attaccare i bimbi, è fondamentale il contatto pelle a pelle nelle prime ore di vita e lasciare i bimbi il più possibile con la mamma. Nei primi giorni sarebbe importante essere seguiti correttamente e verificato se l’attacco è corretto (i bimbi si attaccano aprendo bene la bocca e puntando col naso il capezzolo e poi prendono un’ampia porzione del seno, non l’aureola). Se l’attacco è corretto non si dovrebbe sentire male o comunque eventuali sensibilità dovrebbero passare in poco tempo. Se ci sono ragadi, sicuramente l’attacco è da correggere. E’ fondamentale attaccare spesso i neonati per aumentare adeguatamente la quantità di latte prodotta e far arrivare presto la montata lattea. Nel frattempo prenderanno il colostro ricchissimo di anticorpi e perfetto per i primi giorni. I bimbi vanno attaccati ad ogni segnale di fame, oppure almeno ogni 3 ore se dovessero essere troppo sonnolenti per dare segnali di fame (fonte: UPPA). Sul sito della rivista pediatrica Uppa si dice che “il calo fisiologico non dovrebbe superare il 5-7% del peso alla nascita, se è maggiore, madre e bambini vanno seguiti con più attenzione per identificare e rimuovere eventuali ostacoli ad un corretto avvio dell’allattamento.”
Se invece i bimbi sono nati prematuri, hanno bisogno di cure particolari e non è possibile iniziare subito l’allattamento al seno, allora si dovrà munirsi di un tiralatte elettrico professionale che stimoli entrambi i seni e iniziare a raccogliere il latte da subito. Il tiralatte andrebbe usato almeno 8 volte al giorno in modo da stimolare la produzione e, se si riesce, aumentare gradualmente la quantità di latte tirata. Nel sito di UPPA si consiglia di usare il tiralatte ogni 2 massimo 3 ore di giorno, meno di frequente di notte per poter riposare un po’ 😴(ma bisogna considerare che di notte la prolattina è più alta quindi la stimolazione è importante per aumentare la produzione). Se è possibile, sarebbe importante che i bimbi assumessero il latte materno tirato (nei primi giorni hanno comunque bisogna di piccole quantità e il colostro è preziosissimo). Piano piano poi, man mano che le condizioni dei bimbi migliorano, di solito si fa il contatto pelle a pelle e si inizia gradualmente l’alimentazione al seno. UPPA dice: “la marsupio-terapia facilita il processo di “bonding” (attaccamento madre-figlio) e ha un effetto positivo su frequenza cardiaca, respirazione e temperatura dei neonati; e ancora, favorisce la ricerca del seno materno da parte del neonato prematuro. Perciò, appena possibile, si può iniziare a far succhiare i piccoli da un seno precedentemente svuotato, abbandonando questa precauzione una volta che abbiano raggiunto una sufficiente abilità nel gestire il flusso di latte materno.”
Se sono bimbi con peso basso e magari uno o entrambi sono un po’ sonnolenti (in realtà succede spesso anche con bimbi nati a termine e di parti singoli), il sito del bambino Gesù dà alcuni consigli:
– “stimolare il bambino durante la poppata, considerando il fatto che se dorme non riuscirà a mangiare a sufficienza. Si può spogliare il neonato e metterlo a contatto “pelle-pelle” con la mamma, si possono effettuare delle carezze prolungate e profonde sulla schiena, sui piedi e sulle gambe e l’infante può essere spostato da un seno all’altro più di una volta;
– se si allatta il gemello più lento contemporaneamente all’altro più vigoroso, l’afflusso del latte dal seno verrà stimolato da quest’ultimo facilitando così la poppata anche al fratello più debole;
– in qualunque caso la priorità è nutrire i neonati, pertanto anche se non si riesce da subito, in parte o completamente al seno, potranno essere alimentati con il latte materno spremuto dalla mamma. Continuare comunque ad offrire il seno è importante per permettere loro di imparare;
– se è necessario integrare il pasto, è utile somministrare il latte con un bicchierino o un cucchiaino per evitare che si abituino alla tettarella. Se questa modalità fosse difficile da gestire, è importante che la tettarella del biberon abbia i fori molto piccoli e che il flusso di latte non sia veloce;
– la seconda priorità è quella di stimolare e di incrementare l’offerta di latte materno e questo si può ottenere, anche se i gemelli non riescono ancora a poppare efficacemente, tramite l’utilizzo regolare della spremitura manuale o del tiralatte. La spremitura può essere effettuata al termine dei tentativi di poppata al seno, dopo che ai bambini è stata data l’integrazione. Il latte raccolto, conservato in frigorifero, può essere utilizzato come aggiunta per la poppata successiva;
– in queste situazioni è molto importante farsi aiutare nella gestione dell’allattamento; ciò che i bambini non riescono a fare nei primi tempi, lo faranno probabilmente qualche settimana dopo, quando avranno acquistato peso ma i presupposti del “dopo” iniziano nei primi giorni di vita.”
E se il latte non basta? Come per un bimbo singolo, la cosa più importante quando si ha la sensazione che il latte stia diminuendo, è capire che in realtà c’è un aumento della richiesta in quel momento e quindi ci vuole il tempo per fare adeguare l’offerta alla domanda! Quindi i bimbi aumenteranno la frequenza delle poppate in modo da stimolare maggiormente il seno e avere più latte. Solitamente è particolarmente evidente dalla terza alla sesta settimana di vita e al terzo mese. In caso di difficoltà la cosa migliore, prima di pensare ad aggiunte, è rivolgersi a una consulente esperta di allattamento (volontarie delle Leghe League o consulenti professionali come quelle IBCLC o ostetriche e consulenti UNICEF) in modo da trovare la soluzione migliore e trovare anche una rassicurazione.
Nel sito della Leche League, poi si dice che se proprio dovesse essere necessaria l’aggiunta, invece di utilizzare il biberon si possono usare altri metodi, “quali una tazzina, il dito, un cucchiaino, un contagocce o una siringa. Il biberon può interferire con la lattazione, perché alcuni bambini sviluppano una preferenza per la tettarella artificiale e questo può rendere più difficile ripristinare l’allattamento.”
Consigli per il rientro a casa: valgono ovviamente gli stessi consigli che con un bimbo solo:
- farsi aiutare nella gestione della casa, se possibile, e nella preparazione dei pasti in modo da potersi dedicare alla cura dei bimbi, a conoscersi, ad allattarli, a stare assieme;
- allattarli ai primi segnali di fame (il pianto è l’ultimo!!) in modo da adeguare la produzione alla loro richiesta;
- controllare che bagnino 5-6 pannolini di pipì e 3-4 scariche di feci liquide o semiliquide nelle 24 ore per il primo mese e mezzo circa come segnali di buon accrescimento. (Dopo questo periodo le scariche possono diminuire e alcuni bimbi allattati possono non evacuare per giorni pur stando benissimo). Il controllo dei pannolini e del benessere del bimbo sono indicatori importanti della loro salute. Non serve pesarli giornalmente né tantomeno fare doppie pesate (inutili, errate e dannose). Bastano i controlli del pediatra, che saranno più frequenti se il bimbo dovrà essere tenuto a più stretto controllo;
- in aggiunta si potrà imparare piano piano ad allattarli assieme. Ovviamente capiterà che avranno fame in momenti diversi, ma si potrà cercare un compromesso per poterli allattare assieme la maggior parte delle volte. Magari dopo un po’ di rodaggio iniziale! Alcune mamme però si trovano meglio ad allattarli separatamente. In questo caso può essere utile l’aiuto di un familiare che intrattenga il bimbo in attesa finche l’altro sta poppando.
- Nel sito della Leche League consigliano di provare varie posizioni finché non si è trovata la più adatta, di usare molti cuscini per avere il giusto sostegno e di provare a trovare anche una posizione sdraiata comoda. All’inizio potrebbe essere faticoso allattare da sdraiate, ma poi diventerà un modo per riposare e magari anche dormire un po’ finche si allatta. Si consiglia anche di alternare i bimbi ai seni, anche se poi da più grandi potranno avere delle preferenze. Se si hanno difficoltà è importante trovare una consulente che sia di aiuto e sostegno (i pediatri molto raramente purtroppo sanno qualcosa di allattamento) ed eventualmente può essere utile anche condividere la propria esperienza con altre mamme di gemelli che hanno allattato o stanno allattando. Ci sono forum e gruppi oppure si possono anche leggere molte belle esperienze nel sito della Leche League.
- Io mi sentirei anche di consigliare l’utilizzo della fascia e magari imparare legature che permettano di portarli entrambi (almeno finché sono piccolissimi e leggeri!) e poi alternare uno in passeggino e uno in fascia eventualmente. La fascia sarebbe importante sia per i bimbi che avrebbero la sensazione di essere nuovamente “avvolti” nella propria mamma, sia potrebbe poi essere utile per fare qualche attività, fare passeggiate, minimi lavori in casa. E poi dà alla mamma, o al papà, la sensazione di sentire i propri bimbi quasi come fossero parte di sé.😍


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