Come togliere il pannolino?
Di solito l’estate è il momento dell’anno preferito per iniziare a lasciare i bimbi senza pannolino e provare il cosiddetto spannolinamento. Per la maggior parte dei genitori, il momento arriva tra i 2 e i 3 anni. Con l’obiettivo di far arrivare il bimbo spannolinato prima dell’inizio della Scuola dell’infanzia, dove non possono accettare bimbi ancora con il pannolino. Io ho tolto il pannolino alla prima bimba a 2 anni e mezzo e per il secondo è ancora “presto”, anche se mi piacerebbe almeno lasciarlo un po’ libero quest’estate. Tuttavia, anche se non mi riguarda nuovamente nell’immediato, ho pensato di raccogliere qui tutti i consigli che ho trovato utili per poter magari aiutare altre mamme che sono in difficoltà.
Quando iniziare?
Idealmente il pannolino in realtà si può non usare dalla nascita! Lo fanno molte culture non occidentali e molte mamme stanno anche qui scoprendo una meravigliosa “filosofia” che si chiama Elimination Communication e prevede appunto di non usare il pannolino (in tutto o in parte), e imparare a capire i segnali del nostro bimbo quando ha bisogno di fare pipì o popò. In questo caso però si tratta di comunicazione fatta di segnali e comprensione profonda, anticipo dei bisogni e dei tempi per “prevenire” il bimbo. Non implica che il bimbo sappia controllare gli sfinteri e dire di dover andare al bagno. Il controllo sfinterico, secondo la maggior parte degli studi che ho trovato, sembra raggiungersi tra i 18 mesi e i 36 mesi. Chi prima, chi dopo. Poi molto fa anche l’abitudine, il sentire più o meno il bagnato (ad esempio i pannolini lavabili dovrebbero favorire lo spannolinamento proprio perché si sente di più il bagnato). Mamme che abituano i bimbi a farla al cambio pannolino fin da piccolissimi, potrebbero vedersi facilitare il compito (ma non è poi detto). In realtà quindi si può iniziare a qualunque età, ma non bisogna pretendere che il bimbo sia autonomo e chiami fin da piccolissimo. Più sarà piccolo, più dovrà partire da noi il fatto di portarlo al bagno a intervalli frequenti e più i tempi saranno lunghi.
Conviene farlo con la bella stagione, sia perché è più facile lasciare i bimbi in mutandine senza preoccuparsi del freddo o di bagnare molti vestiti, sia perché stanno più all’aperto o, ancora meglio, al mare. Ovviamente si può iniziare in qualsiasi stagione e dipende anche da quando il bimbo compie gli anni e da quando sembra più pronto. Se è pronto, comunque gli incidenti non saranno tantissimi, quindi al massimo laveremo un paio di cose in più.
Non si dovrebbe mai iniziare quando ci sono altri cambiamenti importanti in corso (fratellino in arrivo, ciuccio da togliere ecc). Poi non sempre è possibile… Io con la prima bimba ho tolto il pannolino proprio il mese che è nato il fratellino 😣, ma era il momento giusto (dopo vari tentativi precedenti in momenti sbagliati) ed è andata bene!
Provare a vedere se ci sono alcuni segnali, come il pannolino asciutto durante il sonnellino o comunque la pipì trattenuta per un po’. Se fa ancora pipì molto di frequente probabilmente è ancora presto.
Come iniziare?
Intanto evitare le ansie! Se si ha fretta e ci si fa prendere dall’ansia, quasi sicuramente non si riuscirà perché il bimbo si sentirà sotto pressione. In realtà se è il momento giusto non ci si mette molto tempo. Quindi se ci stiamo mettendo molto tempo e ci sentiamo sotto pressione, significa che non è il momento! Basta magari aspettare un mese e tutto si risolve.
Cercare di coinvolgere il bimbo e di farlo ad esempio venire al bagno con noi, sedere nel vasino o riduttore intanto mattina e sera (meglio anche se è già abituato a farlo così non è troppo una novità).
Io ho trovato utile far scegliere un riduttore che piacesse alla mia bimba e invogliarla ad andare in bagno con libretti. Creando un rituale ogni sera prima per la popò (per noi è stato più facile) e poi anche per la pipì.
All’inizio bisognerà accompagnare il bimbo a fare pipì molto spesso (io lo facevo almeno ogni 2 ore) in modo da prevenire i troppi incidenti che potrebbero demoralizzare il bimbo. Spesso quando giocano i bimbi poi non si ricordano della pipì o lo fanno quando è tardi per arrivare al bagno. A volte faranno anche un po’ di resistenza, se è solo perché stanno giocando, si dovrà trovare un sistema per invogliarli (io ancora faccio fatica a far andare al bagno E. se sta giocando o guardando un cartone animato 😣😣😣). Se invece vediamo che non vogliono proprio abbandonare il pannolino o lo vivono male, meglio aspettare un po’ e riprovare in un altro momento. La mia bimba era sempre andata tranquillamente in bagno, anche solo per giocare a fare la grande, ma quando abbiamo iniziato a parlare di spannolinamento sembrava non volerci più andare . 😒 Alla fine mia suocera ha provato a farla andare scherzando e dicendole che doveva accompagnare il cagnolino al bagno. Così il cagnolino la seguiva e lei doveva fargli vedere come si faceva la pipì nel posto giusto.😅 Con questo stratagemma ha ricominciato ad andare al bagno volentieri!
Non si deve mai sgridare o farsi vedere delusi se succedono degli incidenti. Non si devono fare paragoni con altri o sminuire le loro capacità. A volte piccoli incidenti o rifiuti possono sembrare capricci o dispetti, ma in realtà sono segnali di richiesta di attenzione o indicazioni che non è ancora pronto. Gli incidenti di percorso poi sono cose normali che succederanno con molta probabilità, ma bisogna trasmettere fiducia al bimbo e fargli sentire che può riuscirci.
Alcuni dicono di associare i successi a premi (stelline in un cartellone in bagno, sassolini in un vasetto ecc), ma io non amo molto questi sistemi. Semplicemente facevo vedere che ero molto contenta quando riusciva a farla nel vasino, soprattutto la popò. Facevamo, e a volte faccio ancora, un piccolo applauso (un po’ anche per ridere ora), un saluto e tiriamo l’acqua! A differenza di quello che si può pensare, una delle difficoltà maggiori in fase di spannolinamento è proprio la popò e non la pipì! I bimbi non vivono con piacere l’idea di separarsi da una “parte di sé” che fino a quel momento hanno sempre potuto fare in tranquillità nel pannolino. In questo caso più che una questione di vero controllo, si tratta di ragioni psicologiche. Erano abituati a farla in un certo modo, a rilassarsi col pannolino, ora invece devono farla in un posto nuovo, magari un po’ freddo. E devono separarsi da qualcosa di loro. Per questo può aiutare il saluto e parlare (per noi in modo ironico, ma non per loro) della cacchina che chiede di uscire e andare nel vasino o nel water per stare meglio! ☺️ Il rifiuto a farla nel vasino può portare anche a episodi di stitichezza che è meglio decisamente evitare. Per cui se il bimbo vive male questo passaggio per la popò, allora vorrà dire che per quella userà il pannolino finché non si sentirà più tranquillo.
Per i primi giorni secondo alcuni bisognerebbe togliere completamente il pannolino da subito per non creare confusione, altri consigliano di fare un periodo di prova e un passaggio graduale. Credo che ognuno debba adattare le varie “teorie” al proprio bimbo. Io per un po’ ho messo i pannolini a mutandina, richiesti anche al nido l’ultimo anno, che aiutano l’indipendenza dei bimbi che possono imparare ad andare al bagno “da soli”. Ovviamente ho anche sostituito i body con canottiere o magliette e mutandine. Al nido portavano tutti i bimbi dell’ultimo anno, spannolinati e non, al bagno a intervalli regolari. In questo modo già tutti erano un po’ abituati. Volendo, esistono anche le mutandine trainers lavabili che però trattengono solo una o due pipì. Ma possono essere utili per evitare di bagnare vestiti e pavimenti con qualche incidente, o durante i sonnellini, se però il bimbo già sa un po’ trattenersi.
Per la notte molti decidono di lasciare il pannolino i primi tempi per evitare troppi incidenti e risvegli notturni. Altri decidono di togliere il pannolino giorno e notte. Io nei riposini diurni l’ho tolto praticamente subito mettendo un telino per sicurezza le prime volte. Lo stesso ho fatto per i primi spostamenti più lunghi in auto quando non ero ancora sicura. La notte due o tre settimane ho lasciato il pannolino, visto che già E. dormiva poco, mi mancava solo si svegliasse per la pipì. Poi ho visto che i pannolini, quando ha imparato ad andare in bagno di giorno, hanno iniziato a rimanere asciutti anche di notte. Così ho messo una cerata sotto al lenzuolo per le emergenze e ho provato senza. Di notte non abbiamo mai avuto incidenti, se non una volta che era malata. Il controllo della pipì notturna non è però “imparabile”, ma dipende da una maturazione che non avviene per tutti nello stesso momento. Infatti, alcuni bimbi continuano per anni ad avere enuresi notturna. La pipì di notte può poi essere influenzata da momenti di stress, cambiamenti o malattie.
Questi al momento sono i consigli che mi vengono in mente. Poi sicuramente ognuno dovrà adattare i modi e i tempi al proprio bimbo. L’importante, ripeto ancora, è non avere ansia e cercare di essere più tranquilli possibili. Quando è il momento giusto, il nostro bimbo lascerà finalmente il pannolino.


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