Era il “lontano” giugno 2014 quando, pressoché a digiuno di vita da camper, io, marito (non ancora tale!) e bimba di 1 anno e mezzo, siamo partiti per una vacanza in Provenza!
Avevo preparato un itinerario di base abbastanza flessibile e con non troppi chilometri da fare ogni giorno, in modo da vedere tanto in una settimana, ma non troppo come eravamo abituati a fare prima dell’arrivo di E.! Questo è il riassunto di quella vacanza, mancano purtroppo nomi di ristoranti e aree di sosta perché è passato decisamente troppo! Ma penso possa essere utile lo stesso come bella idea per una vacanza!
Partiti il 27 giugno in mattinata dalla provincia di Padova, dopo un po’ di ansie per manovre e guida col nuovo mezzo, mio marito ha iniziato ad essere leggermente più tranquillo. Io invece cercavo di tranquillizzare E. e distrarla con canzoncine, cibo, libretti e filastrocche visto che la speranza dormisse era pressoché nulla! Sosta caffè, poi sosta pranzo e alla fine anche sosta gelato (faceva
caldissimo!) e in serata eravamo in Liguria. Il piano era di arrivare il più possibile vicino al confine, ma ci siamo accontentati del bellissimo paesino di Cervo. Era ora di cena e dopo aver lasciato il camper in un’area di sosta, siamo andati alla ricerca di un ristorante. Abbiamo mangiato la miglior pasta al pesto con patate e fagiolini che possa ricordare ! E., che di solito mangia il minimo indispensabile, ha fatto qui una vera abbuffata. Dopo cena abbiamo passeggiato un po’ per le vie del paesino arroccato su una collina ai piedi del mare. Belli i palazzi dai colori pastello, cascate di bougnaville e le luci sul mare in lontananza.
Il 28 giugno, dopo una bella colazione, siamo partiti alla volta della Costa Azzurra. Bello costeggiare i Peasi e le spiagge, ma molto difficile trovare aree di sosta per il camper. C’è divieto di sosta camper quasi ovunque. Volevo provare a fermarci ad Antibes, ma dopo vari avanti e indietro alla ricerca di un parcheggio dove potessimo fermarci, ci abbiamo rinunciato. Lungo la strada costiera abbiamo poi trovato un parcheggio abbastanza grande dove fermarci e fare un pranzo veloce. Abbiamo comprato anche un po’ di pane, frutta e marmellate dall’aspetto invitante. Nel pomeriggio siamo arrivati nei pressi di Saint Tropez e abbiamo cercato un camping per trascorrere la notte.
Il 29 giugno ci siamo svegliati presto (tanto si dormiva pochissimo con la bimba!) e siamo andati a fare una bella passeggiata alla vicina spiaggia di Pampelonne. Spiaggia molto rinomata, ma il tempo un po’ fresco e nuvoloso non le ha reso pienamente giustizia. Comunque il mare era bello e sicuramente con una bella giornata di sole, sarebbe stato diverso. Qui vicino c’era anche un bel parcheggio con area di sosta camper (finalmente) che invece sembrano latitare un po’ nel resto della Costa Azzurra. Dopo la passeggiata, abbiamo deciso di puntare verso la prossima meta del viaggio: Castellane e le gole del Verdon (les Gorges du Verdon), il più grande canyon d’Europa. La Costa Azzurra ci è sembrata un po’ poco accogliente verso i camper e volta ad un turismo diverso da quello che amiamo.
Cosi abbiamo iniziato a salire verso nord e il paesaggio si è fatto più dolce, verde, con scorci meravigliosi. Le prime casette in stile provenzale con i balconi azzurri e viola e i paesini abbarbicati
. E poi abbiamo costeggiato il fiume e le famose gole. L’acqua aveva un colore meraviglioso e, nonostante l’ansia del nostro autista poco abituato a maneggiare un camper in una
strada tortuosa e stretta, ci siamo fermati in ogni angolo a fare mille e mille foto!
A sera siamo arrivati a Castellane e ci siamo fermati al parcheggio per camper subito sotto la parete rocciosa sormontata dalla chiesetta di Notre-Dame du Roc che sembrava vegliare sul paesino durante una calma sera d’estate
Il 30 giugno ci svegliamo con uno splendido sole e ci immergiamo tra le viette di Castellane in un’atmosfera finalmente provenzale. Dopo una bella passeggiata, qualche compera e un’ottima colazione, proseguiamo il viaggio verso Moustiers-Sainte-Marie. La strada continuava a costeggiare le meravigliose acque verdi del Verdon, qualche capretta e poi vediamo il Lago Sainte-Croix emergere in lontananza con un sorprendente colore smeraldo che ci fa fare altre mille soste foto temendo di non riuscire più a vederlo bene (invece poi ci avvicineremo molto di più!).
Nel primo pomeriggio arriviamo a Moustiers-Sainte-Marie. Paesino meraviglioso divi
so in due dal torrente che lo attraversa e che scorre formando bellissime cascate sotto il ponticello che collega le due parti del paese. Tra le due pareti di roccia che sormontano Moustiers c’è una stella dorata che sembra sia stata issata da un cavaliere crociato per ringraziare la Vergine Maria dopo essere tornato sano e salvo dalla Terra Santa. Per chi avesse voglia di camminare, si può arrivare alla Cappella di Notre-Dame de Beauvoir tramite un ripido sentiero a scalini di 14 stazioni.
Noi abbiamo tralasciato… Visto che eravamo già stanchissimi di trascinare il passeggino di E. su e giù. All’epoca non avevamo ancora il marsupio, ma solo il Mei Tai e quel giorno avevo pensato che se E. voleva scendere e risalire oppure fosse stata stanca, sarebbe stato meglio metterla nel passeggino. Non si è trattato di una grande idea in effetti! Alla fine abbiamo preferito rilassarci a sorseggiare un succo di frutta fresca preparato al momento per me ed E. e una buona birra per mio marito. Sosta decisamente rinfrescante.
Verso sera ci siamo avvicinati al Lago di Sainte-Croix e abbiamo trovato una piacevole area di sosta immersa nel verde vicino ai primi campi di lavanda del nostro viaggio!
Il 1° Luglio abbiamo fatto una bella passeggiata nel verde, tra i campi e un boschetto nei pressi del laghetto Le Petit Lac, convinti di poter arrivare a piedi fino allo Lago più grande, ma ci sbagliavamo. Così in tarda mattinata ci siamo diretti col camper verso il Lago di Sainte-Croix e abbiamo trovato
un bel parcheggio in riva al lago dove sostare per il pranzo e goderci
la vista. Le acque del lago erano spettacolari e la giornata di sole faceva quasi venir voglia di tuffarsi. C’erano anche pedalò che permettevano di raggiungere la gola dove l’acqua sembrava di un colore
ancora più intenso. Però con E. troppo piccola non abbiamo potuto rischiare, torneremo sicuramente con i bimbi più grandi perché sembra ne vanga la pena. Ci siamo accontentati di fermarci sul Ponte dell’Artuby a fare ancora un po’ di foto!
Appena superato il Lago e diretti verso Valensole iniziamo a capire cosa si intenda per distese viola a perdita d’occhio. I campi di lavanda si susseguono, alcuni viola chiaro, altri più intenso, ci fermiamo continuamente e il profumo di lavanda e il ronzio delle api pervadono l’aria.
Nel pomeriggio il cielo si è fatto più nuvoloso e arriviamo al paesino di Sisteron sotto un cielo scuro che prometteva pioggia. Sisteron è caratterizzato da uno sperone roccioso che domina il paesello sottostante come una specie di piramide che al buio sembrava un po’ minacciosa. La sera abbiamo fatto una breve passeggiata sotto la pioggia per andare a mangiare una buona crèpe e bere il sidro e poi a nanna presto. Avevamo un camper in cui ogni sera bisognava smontare la dinette e preparare il letto per E. quindi era un po’ un’impresa perché immancabilmente facevamo rumore e la svegliavamo. Problema risolto oggi col nuovo camper furgonato che ha 4 comodissimi posti fissi! averli avuti all’epoca ci avrebbe semplificato un po’ la vita…
Il 2 Luglio ci siamo svegliati con solo qualche nuvoletta a ricordare il brutto tempo della sera prima. Abbiamo fatto una bella passeggiata per le viette di Sisteron e raggiunto la cittadella fortificata da cui si gode una bellissima vista sulla valle sottostante.
Poi tornati al camper siamo ripartiti in direzione di Sault. Continuano i campi di lavanda e il sole si è fatto sempre più luminoso! Siamo arrivati a Sault giusti per pranzo e abbiamo mangiato l’ennesima crèpe salata e poi dolce (lo so che siamo un po’ ripetitivi, ma ci piacciono tanto). Il paesino è molto carino, pieno di case di pietra e colorate, allegro e con lavanda in vendita in ogni angolo. Abbiamo assaggiato anche il gelato alla lavanda… a E. è piaciuto, a noi è parso di aver mangiato una saponetta!
Nel pomeriggio ci siamo diretti a Roussillion famosa per il colore rosso ocra di tutti gli edifici e della roccia sottostante. Abbiamo parcheggiato subito fuori dal paese e sono scesa solo io a fare qualche foto perché E. si era appena addormentata e ci dispiaceva svegliarla, così mio marito è rimasto con lei e io sono andata in avanscoperta. Decisamente affollatissima, belli gli edifici dai colori caldi e dalle tonalità rossastre, molto caratteristica e affascinante, ma troppo turistica.
Dopo questa breve sosta, abbiamo puntato verso l’Abbaye de Sénanque incuriositi dalle bellissime foto che vedevo su internet di una chiesa immersa in campi di lavanda. La strada per arrivarci è un po’ tortuosa ma, effettivamente, nonostante la folla di turisti che facevano foto, l’immagine è molto bella!
A cena siamo arrivati a Gordes dove abbiamo dormito in un’area di sosta camper subito fuori dal centro. La sera abbiamo passeggiato un po’ per le vie del paese con caratteristiche case di pietra, ma la bellezza del paesino si è vista soprattutto la mattina dopo quando, allontanandoci, abbiamo potuto ammirare l’immagine del paesino arroccato sulla collina.
Il 3 luglio ci siamo diretti a L’Isle-sur-la-Sorgue, attratti anche qui da belle foto viste su internet, e di nuovo contenti della scelta. Si tratta di una cittadina bellissima, attraversata da limpidi canali con vecchie ruote idrauliche ancora funzionanti riaperte di muschio. Abbiamo fatto una piacevole passeggiata sotto il sole tra le vie del centro e poi mangiato in uno dei tanti ristoranti all’aperto.
Nel pomeriggio abbiamo deciso di allungare il percorso e provare a visitare Avignone e il suo famoso ponte (o quel che ne resta). Non proprio un’idea geniale… un caldo incredibile e una faticaccia per trovare un parcheggio col camper da cui si potesse arrivare agilmente in città. Poi la guida nel traffico ha un po’ destabilizzato mio marito che ha fatto manovre incredibili ed è finito in sbaglio dentro le mura della città! Avignone è una bella città, ricca di storia, ma la giornata afosa, la stanchezza e le scale un po’ ovunque ci hanno fatto faticare non poco col passeggino (usato per la borsa del cambio e per appoggio della bimba stanca…). Molto carina la giostra di cavalli in stile antico in centro, poco lontano dal palazzo dei papi.
Nel tardo pomeriggio, nonostante la stanchezza, decidiamo di fermarci anche a vedere il Pont du Gard. Eravamo vicino e ci sembrava un peccato non dare almeno un’occhiata! In realtà ci sarebbe voluto decisamente più tempo (anche per il salasso all’ingresso dell’area), ma ne è valsa la pena. Bellissimo il ponte-acquedotto romano dichiarato patrimonio dell’UNESCO e ancora più bello vederlo quando il sole iniziava a tramontare.
Il 4 luglio, giorno di rientro, il cielo si fa un po’ più nuvoloso. Ci fermiamo in mattinata a vedere il borgo di Les Baux-de-Provence perché molto decantato da varie guide turistiche. Il tempo sembra essersi fermato a secoli fa e il paesino sembra emergere dalla roccia. Belle le case in pietra chiara e le viette strette, ma non ci ha entusiasmato particolarmente forse a causa della giornata un po’ cupa e della montagna di turisti. Tra l’altro una guida on-line ne decantava proprio le bellezze e i silenzi perché ancora fuori dal circuito turistico (!!!).
Con Les Baux si è chiuso il nostro giro in Provenza e pian piano ci siamo diretti sulla via del ritorno puntando al confine italiano. Pensavamo di fermarci in Costa Azzurra, ma sempre un po’ in difficoltà con le famose aree di sosta alla fine siamo arrivati a Ventimiglia! Abbiamo fatto una piacevole passeggiata e mangiato in un buon ristorante. L’area di sosta scelta per la notte non è stata delle migliori perché vicina ad una strada troppo trafficata, ma comunque accettabile.
Il 5 luglio siamo rientrati a casa!
Nel complesso la vacanza è stata molto bella, la Provenza ha superato le nostre aspettative e i francesi hanno superato quelle di mio marito 😅 che partiva un po’ prevenuto. Abbiamo trovato sempre gente disponibile e cordiale, abbiamo mangiato bene (un po’ più difficile per E. che senza pasta non mangiava quasi nulla) e visto posti bellissimi!
L’avventura in camper da completi neofiti con bimba è stata invece parecchio intensa! Abbiamo però imparato tante cose che ci sono state utili per vacanze successive. Mai andare via senza canna dell’acqua e imbuto, avere sempre acqua di scorta (si capisce che ne consumavamo tanta?!), sistemare le cose sul camper secondo le proprie necessità e non farlo preparare da altri (suoceri!) perché altrimenti ci saranno cose inutili e mancheranno o non troveremo quelle utili! Controllare sempre se si può parcheggiare il camper (soprattutto se è ingombrante come era il nostro) e usare navigatori che indichino se le strade sono troppo strette o BASSE per un camper! Avere sempre un minimo di piano del viaggio in modo da far fronte meglio ai principali imprevisti.
E. è stata brava anche se il fatto che in macchina faticasse molto a dormire non ci ha semplificato le cose. Era un’impresa trovare sempre qualcosa per distrarla e lasciarla legata nel seggiolino. Ho imparato a memoria un libro di filastrocche che ancora adesso le piace tanto. Poi il fatto che avesse iniziato da poco a camminare non la rendeva stabilissima e quando eravamo fermi è caduta un paio di volte nella scaletta (che era interna) del camper. Quindi dovevamo sempre tenerla ferma se eravamo su… Infatti nel camper nuovo la scaletta è esterna! Per il resto è stata un’avventura per lei e ha imparato tantissime cose. Usava parole nuove, ERBA e NO-ERBA (tutto quello che era pavimento senza erba!), LUNA (le piaceva tanto guardarla la sera prima di andare a dormire) e soprattutto LAVANDA!


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